Assorbente con sangue dovuto a un aborto spontaneo

Spesso chi ha vissuto l’esperienza di un aborto spontaneo ha difficoltà a parlarne, ma aprirsi agli altri permette di accettare un’esperienza e iniziare a star meglio. Scopriamo insieme cosa succede al corpo dopo un aborto spontaneo e come fare i conti con i tuoi sentimenti.

L’aborto spontaneo si verifica quando un embrione, o feto, non riesce a sopravvivere nell’utero nelle prime 23 settimane della gravidanza. [1] Si tratta di un fenomeno ben più comune di quanto si creda, poiché riguarda una gravidanza su quattro. Il fatto che non se ne parli spesso, quindi, non implica che sia un evento raro.

Parlare di aborti spontanei è tutt’altro che semplice, visto che spesso portano con sé un senso di tristezza e dolore. Tuttavia, la nube di silenzio che avvolge l’argomento sta cominciando a diradarsi, perché sempre più donne decidono di offrirsi solidarietà reciproca condividendo le proprie esperienze. È così che molte si sono rese conto di non essere le uniche ad aver vissuto una situazione del genere.

Inoltre, gli aborti spontanei sono un processo in sé, perché il corpo è sottoposto a un forte stress fisico ed emotivo sia durante che dopo l’evento. Scopriamo quindi quali cambiamenti attraversa in termini di ciclo mestruale, future gravidanze e stati d’animo.

Cosa sono il sanguinamento e le perdite dopo un aborto spontaneo?

Il sanguinamento durante la gravidanza è il segno più frequente di un aborto spontaneo. L’entità varia da persona a persona: si può sanguinare abbondantemente e con grumi o avere soltanto un po’ di spotting o perdite marroni. Il tutto può durare fino a due settimane. Inoltre, si possono avvertire dolori addominali, poiché l'utero si contrae per espellere il tessuto della gravidanza sotto forma di grumi. 

Se ti capita di sanguinare durante la gravidanza, a prescindere dalla quantità, ti consigliamo vivamente di parlarne con il tuo medico il prima possibile. Non tutte le forme di sanguinamento in gravidanza precedono un aborto spontaneo (le perdite da impianto sono normali nelle prime fasi), ma se la cosa ti preoccupa è sempre meglio chiedere il parere di un medico.

Com’è il primo ciclo dopo un aborto spontaneo?

È normale chiederti come l’organismo possa reagire a un aborto spontaneo e se possano esserci effetti duraturi o meno. Anche se è raro che il corpo cambi in modo permanente, devi comunque dargli il tempo di riprendersi e tornare al suo ritmo di sempre.

Dopo un aborto spontaneo, possono volerci tra le 4 e le 6 settimane perché le mestruazioni tornino regolari. Naturalmente, i tempi cambiano da persona a persona, tanto che a volte l’attesa può durare alcuni mesi. [2]

Se ti senti preoccupata e impaziente, quindi, cerca di non pensarci troppo. Ricorda che il tuo corpo ha bisogno di riposarsi, riprendersi e guarire: solo a quel punto tornerai ad avere il ciclo.

Rimanere incinta dopo un aborto spontaneo

Alcune donne provano a rimanere incinte subito dopo un aborto spontaneo, mentre altre hanno bisogno di tempo per elaborare l’evento. Altre ancora, poi, arrivano a mettere in discussione il desiderio di avere dei figli. In qualsiasi modo tu l’abbia affrontato, sappi che non c’è una via giusta o sbagliata, perché ognuna reagisce diversamente. 

Se vuoi riprovarci, in genere si consiglia di attendere che spariscano tutti i sintomi dell’aborto spontaneo, in modo da evitare eventuali infezioni. [3] Inoltre, è meglio aspettare che torni il ciclo, così potrai calcolare le date per la gravidanza in maniera più accurata.

Ad ogni modo, puoi sempre chiedere consiglio al tuo medico. La cosa più importante è ricordare che sta a te dire se e quando ti senti pronta per un nuovo tentativo.

Come affrontare le emozioni di un aborto spontaneo

Il peso emotivo di un aborto spontaneo potrebbe farsi sentire subito o dopo un po’ di tempo: come abbiamo detto, ognuna soffre a modo proprio. In qualsiasi maniera tu reagisca, ricorda sempre che non hai fatto nulla di sbagliato: un aborto spontaneo non rispecchia la tua forza o capacità personali.

Sappiamo che parlare della tua esperienza non è affatto semplice, ma condividere pensieri ed emozioni può giovare al tuo processo di guarigione. Anche se all’inizio dovessi sentirti a disagio, poi ti sorprenderebbe vedere quante donne riescono a capire cosa hai passato, dimostrandosi pronte a sostenerti.

Ci sono poi molte organizzazioni benefiche e associazioni nate per offrire cure e assistenza in caso di aborti spontanei, quindi se mai dovessi aver bisogno di un po’ di conforto, sappi che amici e parenti non sono l’unica risorsa a tua disposizione. 


Parlare di un aborto spontaneo è senz’altro complicato, ma nasconderlo non fa altro che perpetuare un tabù e impedire a molte persone di chiedere aiuto. Ricorda: non sei sola ed è tuo diritto parlarne, quando ti senti pronta.

Se vuoi approfondire il tema della gravidanza, dai un’occhiata alle pagine in cui parliamo di trattamenti per la fertilità e della scelta di non avere figli.

Dichiarazione di non responsabilità medica

Le informazioni mediche riportate in questo articolo sono offerte a scopo puramente informativo e non devono essere utilizzate per effettuare diagnosi o trattamenti. Per avere indicazioni su una condizione patologica specifica, chiedi consiglio a un medico.



[Fonti]   

[1]  https://www.nhs.uk/conditions/miscarriage/ 

[2]  https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/HealthyLiving/miscarriage#after-a-miscarriage

[3]  https://www.miscarriageassociation.org.uk/information/worried-about-pregnancy-loss/trying-again/  

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