Illustrazione dei vari tipi di mutilazione genitale femminile

La mutilazione genitale femminile (o MGF) è una procedura che prevede la rimozione o il taglio di parti degli organi genitali delle donne. È un argomento decisamente complesso da affrontare, ma se vogliamo combattere questa pratica dobbiamo saperne di più.

La mutilazione genitale femminile non è un argomento di cui si parla spesso e per caso, né a scuola, né in casa o a pranzo con amiche e amici. Comunque, pur non essendo un tema semplice o leggero, non significa che vada del tutto trascurato. Anzi, comprenderlo nella sua devastante gravità è il modo migliore per sensibilizzare sé stessi e gli altri. 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la mutilazione genitale femminile fa riferimento a tutte le pratiche di rimozione (o altri tipi di lesione) parziale o totale della vulva (labbra, clitoride e apertura vaginale) per motivi non medici. [1] 

Nella maggior parte dei paesi, la MGF è considerata una grave violazione dei diritti umani e un violento atto di discriminazione verso le donne. Si stima che circa 200 milioni di ragazze e donne nel mondo abbiano subito una qualche forma di mutilazione genitale femminile, in modo particolare in Asia, nel Medio Oriente e in Africa (dove queste pratiche sono più frequenti). [2]

Continua a leggere per scoprire di più sui vari tipi di MGF, compresa la cosiddetta circoncisione femminile, e su come aiutare a fermarli.

Quali sono i tipi di mutilazione genitale femminile?

All’interno delle mutilazioni genitali femminili rientrano quattro tipi di pratiche basate su una forma di rimozione o lesione della vulva. Tuttavia, nessuna di esse è più accettabile o meno dolorosa. Si tratta soltanto di una classificazione che permette di evidenziarne le differenze. Secondo The End FGM European Network, [1] i quattro tipi di MGF sono:

1° tipo: clitoridectomia

l primo tipo di MGF prevede la rimozione parziale o totale della clitoride.

2° tipo: escissione

Nel secondo tipo, detto escissione, si rimuovono parzialmente o completamente la clitoride e le piccole labbra. A volte vengono rimosse anche le grandi labbra.

3° tipo: infibulazione

L’infibulazione consiste nel restringere l’apertura vaginale tagliando e riposizionando le labbra per creare una sorta di sigillo.

4° tipo

Il quarto tipo di mutilazione genitale femminile riguarda qualsiasi altra forma di lesione della vulva per ragioni non mediche, come ad esempio punture, perforazioni, tagli, raschiature o bruciature.

Perché in alcuni paesi si praticano le MGF?

Nonostante l’infibulazione, i tagli vaginali e ogni altra mutilazione genitale femminile siano del tutto illegali in molte parti del mondo, alcuni paesi continuano a praticarle per motivi culturali, religiosi e sociali. In certe comunità si crede addirittura che siano una sorta di rito di passaggio, un modo per preparare le ragazze all’età adulta e al matrimonio. C’è persino chi crede che, prima delle MFG, le donne siano “sporche” o “mascoline”. [4] 

Questi sono solo alcuni dei tanti motivi con cui si giustificano procedure così invasive. Ad ogni modo, è importante sottolineare che non sono affatto validi (o reali) motivi per praticare ciò che può essere descritto soltanto come un atto di violenza coatta contro le donne, vista l’assoluta mancanza di motivazioni mediche.

Quali sono gli effetti della MGF?

Come abbiamo detto, la MGF non è concepita per migliorare le condizioni di salute delle donne. Al contrario, può nuocere gravemente alle vittime, il che è un’altra ragione per esserne contrari. Come puoi immaginare, rimuovere una parte della vulva è un procedimento estremamente doloroso, soprattutto se consideriamo i risvolti emotivi dell’alterazione forzata di una parte così intima.

Le mutilazioni genitali femminili possono avere effetti fisici incredibilmente dannosi e duraturi, tra cui gonfiore del tessuto genitale, dolore durante i rapporti sessuali, sanguinamento eccessivo, mestruazioni dolorose e prolungate, infezioni costanti (possibile causa di infertilità), disturbi urinari, complicanze durante il parto e, in alcuni casi, persino la morte. [5]

Detto questo, non sorprende che la MGF possa scatenare una serie di problemi emotivi, come ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress, flashback dei momenti di violenza subita, disturbi del sonno e scarsa autostima. 

Come puoi vedere, le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili sono brutali e, talvolta, anche fatali. Nessuno dovrebbe sopportare questi effetti fisici ed emotivi, né tantomeno ragazze vulnerabili e ancora minorenni, spesso costrette con la forza a sottoporsi alla MGF. Per quanto sia duro e sconvolgente scoprirne gli effetti devastanti, possiamo ancora fare qualcosa per contribuire a proteggere le future generazioni.

Cosa puoi fare per contribuire alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili

Scoprire che nel mondo si perpetrano questi sconcertanti atti di violenza può lasciarti un senso di frustrazione. Allo stesso tempo, dovrebbe spingere tutti a riflettere non solo su cosa si sta facendo a livello globale per fermare la MGF, ma anche sul modo di contribuire alla lotta contro questa pratica disumana.

Se vuoi fare qualcosa, sappi che puoi iniziare subito ad agire seguendo le indicazioni presenti nelle tante risorse disponibili. Ad esempio, grazie a campagne globali come “End FGM”, organizzata dall’ONU, sono stati pubblicati materiali ufficiali da condividere sui tuoi canali social per aiutare a sensibilizzare gli altri sulle mutilazioni genitali femminili e avviare delle conversazioni sul tema. Inoltre, puoi sottoscrivere l’impegno del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, che ha lo scopo di rafforzare la lotta per l’eliminazione della MGF. 

Se temi di essere esposta al rischio di mutilazioni genitali femminili, devi prestare grande attenzione a qualsiasi campanello d’allarme. Qualche esempio? L’aver iniziato da poco ad avere il ciclo mestruale, l’essere originaria di un paese in cui esistono queste pratiche e il fatto che la tua famiglia stia organizzando un viaggio per fartelo visitare. Se ti trovi in una di queste situazioni, ricorda che puoi contattare servizi telefonici attivati proprio per darti l’aiuto di cui hai bisogno.

Puoi rivolgerti a queste organizzazioni anche se sei già stata vittima di mutilazioni genitali femminili.


Favorire il dialogo su qualsiasi problema legato alla V-Zone ne farà capire l’importanza e rafforzerà la lotta per risolverlo. Anche incoraggiare altre persone a condividere il proprio vissuto aiuta a destigmatizzare le esperienze più intime e a ridurre il senso di vergogna che le accompagna. Chissà che prendendo posizione contro la MGF tu non riesca ad aiutare qualcuno a raccontare ciò che ha passato.

Per scoprire di più sulle iniziative che abbiamo intrapreso per migliorare il benessere intimo delle donne nel mondo, dai un’occhiata alle nostre pagine su Painstories e Project V.

Dichiarazione di non responsabilità medica

Le informazioni mediche riportate in questo articolo sono offerte a scopo puramente informativo e non devono essere utilizzate per effettuare diagnosi o trattamenti. Per avere indicazioni su una condizione patologica specifica, chiedi consiglio a un medico.



[Fonti]


[1]  https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/female-genital-mutilation

[2]  https://www.unicef.org/media/files/FGMC_2016_brochure_final_UNICEF_SPREAD.pdf

[3]  https://www.endfgm.eu/female-genital-mutilation/what-is-fgm

[4]  Sakeah, Evelyn et al. “Persistent female genital mutilation despite its illegality: Narratives from women and men in northern Ghana.” PloS one vol. 14,4 e0214923. 22 Apr. 2019, doi:10.1371/journal.pone.0214923

[5]  https://www.nhs.uk/conditions/female-genital-mutilation-fgm/

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